VALLE INTRASCA (Provincia del Verbano-Cusio-Ossola, VCO, PIEMONTE) 12 FEBBRAIO 2022
GEOGRAFIA DEL LUOGO la VALLE INTRASCA è una valle che si trova a nord-est della città di Verbania, sopra al Lago Maggiore, a nord-est del Piemonte. Le montagne e i comuni alla testata della Valle Intrasca sono anche compresi nel Parco Nazionale della Val Grande. Il Rifugio Vadà e il Monte Bavarione si trovano lungo la Linea Cadorna, della quale rimangono ancora le mulattiere militari, i resti dei camminamenti e i fossati delle trincee. CURIOSITA’ : la Linea Cadorna è un sistema di fortificazioni costruito lungo il confine italo-svizzero tra l’ estate del 1915 e la primavera del 1918, durante la Prima Guerra Mondiale.
INDICAZIONI STRADALI dalla città di Verbania, sul Lago Maggiore, si sale in direzione nord-est; si passano le cittadine di Pian di Sole e Manegra; si supera la località Piancavallo e da lì si arriva alla località Il Colle, dove termina la strada asfaltata e dove si può parcheggiare. E’ possibile continuare in auto per circa 4,5 km ma su strada sterrata e non comoda e arrivare alla località Pian Puzzo, dove si lascia la macchina (non è possibile proseguire oltre in macchina). A Pian Puzzo i parcheggi sono limitati, non propriamente comodi e sono gratuiti.
CARATTERISTICHE il percorso che ho fatto oggi è così composto : partenza da Pian Puzzo – mulattiera militare – Passo Folungo – Rifugio/Bivacco del Pian Vadà – Cima Quota 1836 – Rifugio/Bivacco del Pian Vadà – Passo Folungo – Monte Bavarione – Passo Folungo – ritorno a Pian Puzzo
ALTITUDINE DI PARTENZA 1290 m (Pian Puzzo) ALTITUDINE MASSIMA 1836 m (Cima Quota) DISLIVELLO 700 m (solo in salita) DIFFICOLTA’ facile (solo qualche tratto ripido nella salita alla Cima Quota 1836) LUNGHEZZA DEL PERCORSO 12, 5 km circa (tutto il percorso, andata e ritorno) (tenete presente che i pedometri “perdono un po’” in salita e in discesa; io aggiungo il 10% circa al conteggio finale).
CONSIGLI come tutti i percorsi in montagna anche questo va affrontato con il giusto allenamento fisico e con la giusta attenzione. Questo percorso è facile e non presenta difficoltà. Si sviluppa quasi tutto su mulattiera militare ampia, comoda, con pendenza costante e mai eccessiva; solo la salita alla Cima Quota 1836 presenta qualche breve tratto più ripido e disconnesso; la salita al Monte Bavarione è su sentiero comodo e con pendenza mai eccessiva.
Oggi andiamo in Valle Intrasca, ai margini della Val Grande… l’ idea era quella di raggiungere il Monte Zeda, ma l’ improvviso peggioramento del tempo ci porta a riprogrammare la giornata che, alla fine, ci ha regalato comunque una piacevolissima salita. Arriviamo alla località Il Colle e proseguiamo in macchina (per altri 4,5 km circa su strada sterrata, non comoda e un po’ disconnessa) fino a Pian Puzzo (1290 m). Da qui prendiamo la mulattiera militare (tenuta molto bene) e ne seguiamo tutti i tornanti… lunghi ma mai noiosi. Il cielo sono presenti delle nuvole ma, per ora, il tempo resiste. Arriviamo così a Passo Folungo (1369 m) e continuiamo sempre su mulattiera militare, mentre il tempo inizia a peggiorare in modo rapido… siamo ormai all’ interno delle nuvole e della nebbia! Proseguiamo e si alza anche il vento… proseguiamo e inizia anche a nevischiare! Decidiamo di raggiungere almeno il Rifugio/Bivacco del Pian Vadà (1711 m) e poi il bivio per salire al Monte Zeda ma non si vede praticamente niente… neanche la cresta che porta alla vetta del Monte Zeda! Non conosciamo il percorso, non si vede nulla e sarebbe un azzardo continuare… quindi decidiamo di riprogrammare la salita. Nonostante il vento, saliamo alla Cima Quota 1836, una bella cimetta ma oggi senza panorama! Scendiamo e torniamo al Rifugio/Bivacco del Pian Vadà (1711 m), dove cerchiamo un posticino riparato dal vento gelido per mangiare il nostri panino. Scendiamo poi sempre su mulattiera, mentre il tempo accenno a migliorare e arriviamo di nuovo a Passo Folungo (1369 m)… adesso sta uscendo anche il sole! Decidiamo così di salire anche al Monte Bavarione… una bella montagna, la cui anticima presenta i resti di antiche trincee. Siamo in vetta al Monte Bavarione (1505 m)… adesso il panorama, ormai sgombro da nuvole e nebbia, si mostra in tutta la sua bellezza! Piccola pausa e poi ci apprestiamo a scendere… Passo Folungo (1369 m) e poi gli ultimi tornanti di mulattiera militare fino a tornare a Pian Puzzo (1290 m). Giornata iniziata in modo molto incerto… ma che poi si è rivelata una bella e interessante giornata in un luogo che conosciamo poco ma che merita davvero tanto!
Qui di seguito potete trovare le foto di tutta la giornata. Ho diviso il percorso in 3 tappe in modo che la descrizione e le immagini risultino chiare e complete. Buona visione. Consiglio : se volete, cliccate sulle miniature per aprire la slide ingrandita e vedere meglio ogni singola foto.
Prima tappa : mulattiera militare da Pian Puzzo al Passo Folungo e al Rifugio/Bivacco del Pian Vadà









Seconda tappa : Cima Quota 1836 e ritorno al Rifugio/Bivacco del Pian Vadà









Terza tappa : salita al Monte Bavarione e discesa











Qualche nostro selfie…



LA LINEA CADORNA…. un po’ di storia
Il sistema di fortificazioni della Linea Cadorna, la cui costruzione è denominata anche “Occupazione avanzata frontiera nord”, è stato il risultato di quasi 50 anni di studi, progettazioni, indagini, approfondimenti, pianificazioni e ricerche.
Il nome “Linea Cadorna” è nata negli anni ‘70 del Novecento ed è in onore del generale Luigi Cadorna, che allora era Capo di Stato Maggiore dell’ Esercito Italiano e che ne fu il promotore.
I NUMERI DELLA LINEA CADORNA : si sviluppa dalla Val d’ Ossola alla Cresta Orobica, attraverso le alture a sud del Lago di Lugano con “sconfinamenti” in Val d’ Aosta. Comprende 72 km di trinceramenti; 88 appostamenti, di cui 11 in caverne; quasi 400 km di mulattiere e quasi 300 km di strade.
MATERIALI DELLA LINEA CADORNA : la pietra locale è il materiale principale con cui è stata costruita, per un duplice motivo (1-la pietra locale era facilmente reperibile e in abbondanza; 2-la pietra locale avrebbe permesso una migliore mimetizzazione). Il calcestruzzo, poi, proteggeva i materiali dall’ umidità e il cemento armato serviva da rinforzo.
TRINCEE : fossati scavati nel terreno e protetti da parapetti; i vari tratti sono separati tra loro da traverse (terrapieni rivestiti di muratura); scalette e gradinate consentivano l’ ingresso e l’ uscita.
CAMMINAMENTI : tipo di trincee, ma più angusti, più alti e dotati di copertura; sono scavati nella roccia e realizzati con copertura di cemento.