Orridi di Uriezzo

ORRIDI DI URIEZZO E MARMITTE DEI GIGANTI VALLE ANTIGORIO 15 FEBBRAIO 2020

Gli Orridi di Uriezzo sono definiti ‘il gran canyon’ del Piemonte e, insieme alle Marmitte dei Giganti di Maiesso, costituiscono un vero e proprio ‘parco naturale glaciale’… un tuffo nella preistoria!

INDICAZIONI STRADALI : dalla Statale del Sempione, prendere l’ uscita ‘Crodo’; da qui seguire le indicazioni ‘Baceno/Val Formazza’. All’ inizio del piccolo paese di Baceno, prendere a destra e raggiungere la chiesa di San Gaudenzio (visibile già dalla Statale). E’ possibile parcheggiare nei pressi della chiesa (i parcheggi sono liberi, ma non sono numerosi… eventualmente è possibile parcheggiare anche nelle altre strade del paese di Baceno).

CARATTERISTICHE : è possibile seguire diversi percorsi per visitare gli Orridi e le Marmitte (le indicazioni sono numerose e sempre chiare). Il percorso (comprensivo di andata e ritorno) che ho fatto io è il seguente : Chiesa di San Gaudenzio (Baceno)- Orrido Sud – Marmitte dei Giganti di Maiesso- Orrido Sud – Ponte e Orrido di Balmasurda – Orrido Nord Est – Orrido Ovest – Scalinata ‘ad-Zanin’ – Orrido Nord Est – Chiesa di San Gaudenzio (Baceno).

ALTITUDINE DI PARTENZA : 655 m (Chiesa di Baceno) ALTITUDINE MINIMA : 550 m (Marmitte dei Giganti) ALTITUDINE MASSIMA : 780 m (fine scalinata ‘ad Zanin’) DISLIVELLO 230 m (solo in salita e senza contare i saliscendi negli orridi) DIFFICOLTA’ : facile (prestare attenzione alle pietre all’ interno degli orridi, quasi sempre bagnate o coperte di acqua e fango perché risultano scivolose) LUNGHEZZA DEL PERCORSO : 9.5 km circa (tenete presente che i pedometri “perdono un po’” in salita e in discesa; io aggiungo circa il 15% al conteggio finale)

CONSIGLI : come tutti i percorsi su sentiero sterrato (con presenza di pietre e sassi scivolosi) anche questo va affrontato con la giusta attenzione. Questa escursione è molto bella ed emozionante anche per i bambini più grandi e percorribile senza difficoltà per la gran parte del percorso… in presenza di questi “piccoli avventurieri” (si sentiranno davvero così!) è utile magari “personalizzare” il percorso “a misura di bambino” tenendo presente questi piccoli consigli, che aiuteranno i genitori e realizzare il percorso giusto per i propri figli : – attenzione al terreno delle “grotte” degli orridi, costituito da sassi e pietre spesso bagnati e coperti di acqua e fango, che risulta scivoloso; – evitate quei punti molto esposti e senza protezione delle Marmitte dei Giganti; – evitate l’ Orrido Ovest che si raggiunge solo tramite tratto esposto e attrezzato con funi d’ acciaio. Resta comunque la gran parte del percorso che entusiasmerà e divertirà tantissimo i bambini, che sentiranno di aver vissuto un “emozionante e incredibile tuffo” nella preistoria!

Oggi ho pensato a una giornata diversa e molto… molto particolare! La nostra destinazione sono gli Orridi di Uriezzo e le Marmitte dei Giganti… precisamente “un tuffo nella preistoria”! Arriviamo a Baceno e parcheggiamo nei pressi della bellissima Chiesa di San Gaudenzio (655 m). Iniziamo il nostro percorso passando sotto il piccolo arco a sinistra della chiesa e seguiamo le indicazioni (sempre molto chiare) per l’ Orrido Sud. Arriviamo così all’ ingresso dell’ Orrido Sud (610 m), che appare subito grandioso e non solo per le dimensioni. Ci affacciamo per prima cosa a destra e ammiriamo le prime cascate di acqua; poi continuiamo verso la “prima grotta” piuttosto illuminata; a questa ne seguono altre e ad ognuna la luce diventa sempre più debole… aumentando la sensazione di trovarsi in un posto “fuori dalla realtà”… un deciso salto indietro nel tempo! Prestiamo attenzione alle pietre scivolose, mentre ammiriamo le pareti verticali, le “nicchie” scavate nella roccia e le fessure che si “abbandonano” alla luce che riesce a penetrare… una meraviglia! Lo percorriamo fino in fondo e poi torniamo all’ ingresso… direzione Marmitte dei Giganti di Maiesso (550 m)(sempre indicate). In poco siamo davanti ad un altro spettacolo della natura : la potenza dell’ acqua, della quale se ne avverte l’ assordante rumore, ha scavato la roccia, scolpendola fino a farle assumere una forma unica… cunette di ‘finto marmo bianco’ tra i vortici di acqua, che riflettono la luce del sole. Rimaniamo qui a mangiare, su uno dei punti più alti che ci regalano così un panorama mozzafiato. Poi torniamo all’ ingresso dell’ Orrido Sud, lo superiamo e ci dirigiamo verso gli ‘altri orridi’ (anch’ essi ben segnalati). Una piccola sosta al Ponte di Balmasurda (626 m) con vista sul suo orrido e poi raggiungiamo l’ Orrido Nord Est (660 m), alla sinistra della lunga strada sterrata. E’ più piccolo del primo, ma è molto caratteristico. Decidiamo poi di raggiungere anche l’ Orrido Ovest (680 m) che prevede il passaggio su un sentiero esposto attrezzato con una fune d’ acciaio. Questo orrido è ancora più piccolo dei primi due ma suggestivo… termina con una piccola e divertente “scala dai pioli di ferro”. Usciti da qui seguiamo per la ‘Scalinata ad Zanin’ (780 m al termine) che “sbuca” esattamente sulla strada asfaltata che viene su da Baceno e va verso Premia. Piccola sosta in alto e poi… si torna giù! Grazie a qualche “piccola scorciatoia”, che però non varia di molto il percorso fatto all’ andata, torniamo alla Chiesa di San Gaudenzio a Baceno… entusiasti e soddisfatti di questo incredibile ‘tuffo nella preistoria’ all’ interno di un vero e proprio ‘parco glaciale’.

Qui di seguito potete trovare le foto di tutta la giornata. Ho diviso il percorso in 4 tappe in modo che la descrizione e le immagini possano risultare più chiare e complete. Buona visione. (P.S. cliccate sulle miniature per aprire la slide ingrandita)

Prima tappa : percorso verso il primo orrido (Orrido Sud) e ingresso con vista sulle piccole cascate d’ acqua

Seconda tappa : Orrido Sud (610 m) – (lunghezza 200 m – profondità 30 m). E’ l’ Orrido più spettacolare… gole di granito e tortuosi cunicoli scavati dai torrenti e dalle cascate che scorrevano a valle del Ghiacciaio del Toce più di 12000 anni fa. Con il termine della glaciazione di quel periodo, il prosciugamento di quegli stessi torrenti e cascate ha modellato un vero e proprio ‘canyon’.

Terza tappa : Marmitte dei Giganti di Maiesso (550 m). La potenza dell’ acqua, nell’ arco dei secoli, ha ‘scolpito’ in modo unico la roccia, trasformando il paesaggio in un alternarsi di rocce lucide, cunette di pietra, vortici di schiuma bianca e vasche che vanno dal turchese all’azzurro intenso.

Quarta tappa : (gli altri orridi) Orrido di Balmasurda, visibile dal Ponte di Balmasurda (626 m) con “vista privilegiata” posto a 50 m di altitudine dal torrente – Orrido Nord Est (660 m), con lunghezza 100 m e profondità 10 m – Orrido Ovest (680 m), raggiungibile con un tratto di percorso attrezzato con funi d’ acciaio – Scalinata “ad Zanin” (da 700 a 780 m circa) composta da pietre disconnesse che fanno da ‘gradini’ e permettono una visione dall’ alto.

Ed ecco qui i nostri selfie

Camminare tra orridi e marmitte dei giganti all’ interno di un vero e proprio parco naturale glaciale : una sensazione davvero unica… sembra quasi di camminare nel tempo, in un tempo ormai troppo lontano ma di sicuro ricco di fascino.