RIALE (VAL FORMAZZA) E PREMIA (VALLE ANTIGORIO) 26 MARZO / 27 MARZO 2022
Riale è un piccolo borgo alpino (precisamente di origine walser) che sorge “ai piedi” della Diga del Lago di Morasco. Si trova in Val Formazza, una delle valli della Val d’ Ossola, in provincia del Verbano-Cusio-Ossola (VCO) a nord del Piemonte — (IN CAMPER) —
Premia è un piccolo comune di 546 abitanti che si trova in Valle Antigorio, una delle valli della Val d’ Ossola, in provincia del Verbano-Cusio-Ossola (VCO) a nord del Piemonte — (IN CAMPER) —
INDICAZIONI STRADALI dalla Statale del Sempione prendere l’ uscita ‘Crodo’; da qui seguire le indicazioni per ‘Baceno/Val Formazza’. Alla fine del paese di Baceno, in corrispondenza del bivio, seguire per ‘Cascata del Toce’. La strada è sufficientemente ampia (attenzione ai numerosi tornanti dove la mole del camper potrebbe creare qualche difficoltà nelle curve a “gomito”). Superata la Cascata del Toce, si prosegue per circa 2 km e si arriva a Riale. — P.S. questo weekend, a causa delle temperature ancora piuttosto basse della notte, abbiamo preferito parcheggiare il camper per dormire a Passo, frazione del comune di Premia (Premia si trova lungo la strada per salire alla Cascata del Toce) e raggiungere Riale la mattina del sabato per il primo percorso del weekend / la mattina della domenica abbiamo lasciato Passo e siamo andati a Premia, poco distante, per il secondo percorso del weekend. (Riale presenta ancora neve e l’ area sosta camper sotto la Diga di Morasco adesso è destinata alla pista da sci di fondo).
26 MARZO 2022 salita al Lago Kastel, al Lago Toggia e al Lago di Morasco da Riale
Riale è un piccolo villaggio walser e da qui si possono raggiungere il Lago Kastel, il Lago Toggia e il Lago di Morasco. Il Lago Kastel è un bacino naturale, anche se nei primi anni del Novecento ci sono stati 2 tentativi di incanalare le sue acque con la costruzione di 2 dighe, entrambe crollate (i resti delle dighe sono presenti e visibili ancora oggi all’ inizio del Lago Kastel). Il Lago Toggia è un bacino artificiale la cui diga è stata costruita tra il 1929 e il 1932 sul torrente Roni; la sua diga è alta 44 m e lunga 199 m. Il Lago di Morasco è di origine artificiale e la sua diga risale agli anni Trenta; tutto il complesso è lungo 500 m e alto 55 m; può contenere oltre 17 milioni di metri cubi di acqua.
CARATTERISTICHE il mio percorso di oggi (primo giorno) è così composto : partenza dal parcheggio prima di Riale – salita lungo i numerosi tornanti fino al bivio Kastel/Toggia – Diga del Lago Kastel – versante a destra della diga – ritorno sulla Diga del Lago Kastel e discesa fino in riva – bivio Kastel/Toggia – Rifugio Maria Luisa – Diga del Lago Toggia – Rifugio Maria Luisa – Laghetto Effimero – discesa lungo i numerosi tornanti fino a Riale – Diga del Lago di Morasco – versante a destra della diga fino alla fine del Lago di Morasco – ritorno sulla Diga del Lago di Morasco – ritorno a Riale e poi al parcheggio prima di Riale.
ALTITUDINE DI PARTENZA 1730 m (Riale) ALTITUDINI 2230 m (Lago Kastel) – 2190 m (Lago Toggia) – 1820 m (Lago di Morasco) DISLIVELLO 650 m (solo in salita) DIFFICOLTA’ facile per la tipologia di percorso; media per la lunghezza LUNGHEZZA DEL PERCORSO 21 km circa (tutto il percorso, andata e ritorno) (nel reportage di oggi la lunghezza riportata è “sufficientemente” precisa, perché ho dimenticato il contapassi/km!)
CONSIGLI come tutti i percorsi in montagna anche questo va affrontato con il giusto allenamento fisico e con la giusta attenzione. Questo percorso non presenta particolari difficoltà (la neve è presente, anche se poca, su tutto il percorso e consente di mettere i ramponcini fin da subito); la difficoltà sta nella lunghezza dell’ intero percorso (percorso molto lungo!)
Inizia il weekend e finalmente riusciamo a organizzare e a partire per 2 giorni con il nostro camper! Parcheggiamo il camper a Passo (790 m), frazione del comune di Premia, perché a Riale le temperature scendono ancora sotto lo zero di notte e l’ area sosta camper sotto la Diga del Lago di Morasco è ancora destinata alla pista da sci di fondo. Sabato mattina ci spostiamo e raggiungiamo il piccolo borgo di Riale (1730 m). Saliamo lungo il versante del Lago Kastel (le indicazioni sono sempre presenti) seguendo tutti i numerosi e lunghi tornanti (la “direttissima” presenta un mix di neve, fango e terra; la neve lungo i tornanti invece è poca ma battuta, quindi molto più agevole). Arriviamo al bivio Kastel/Toggia e prendiamo a destra fino alla Diga del Lago Kastel (2230 m)…. il Lago Kastel è stupendo come al solito e, sulla riva, si vedono i primi accenni di scongelamento! Percorriamo il versante a destra della diga fino alla piccola chiesetta… panorama super! Torniamo alla diga e scendiamo fino alla riva… foto su foto e poi ci apprestiamo a scendere in direzione del Rifugio Maria Luisa (2150 m) e poi saliamo alla Diga del Lago Toggia (2190 m). Il disgelo al Lago Toggia è già iniziato e, al centro del lago, si può ammirare una “macchia di un blu intenso” dell’ acqua che fuoriesce dal ghiaccio e dalla neve! Qui ci fermiamo a mangiare il nostro panino e poi scendiamo di nuovo verso il Rifugio Maria Luisa (2150 m) e, dopo essere passati dal bivio Kastel/Toggia, facciamo una piccola deviazione per raggiungere il piccolo Laghetto Effimero poco distante… anche lui in scongelamento e davvero bellissimo! Riprendiamo i lunghi e numerosi tornanti che ci riportano a Riale (1730 m). Il percorso non finisce qui; decidiamo di raggiungere il versante opposto al Kastel e salire anche alla Diga del Lago di Morasco (1820 m), dalla quale ci incamminiamo lungo tutto il versante a destra della diga fino alla fine del lago. Anche qui possiamo ammirarne il disgelo, soprattutto nella sua parte finale. Torniamo poi all’ inizio della diga e iniziamo la discesa prima fino a Riale (1730) e poi al parcheggio. Giornata spettacolare con un percorso molto molto lungo ma davvero stupendo… 3 laghi… 3 disgeli differenti l’ un l’ altro ma tutti e 3 da rimanere senza parole… oggi uno spettacolo dietro l’ altro!
Qui di seguito potete trovare le foto di tutta la giornata. Ho diviso il percorso in 4 tappe, in modo la descrizione e le immagini risultino chiare e complete. Buona visione. Consiglio : se volete, cliccate sulle miniature per aprire la slide ingrandita e poter vedere meglio ogni singola foto.
Prima tappa : da Riale al Lago Kastel












Seconda tappa : dal Lago Kastel al Lago Toggia








Terza tappa : dal Lago Toggia al Laghetto Effimero e ritorno a Riale









Quarta tappa : da Riale al Lago di Morasco












Un lago alpino in “scongelamento” è sempre qualcosa di unico ed emozionante… è l’ inverno delle montagne che cede il posto alla primavera…. lentamente, gradualmente, serenamente. Quando i laghi sono 3 lo spettacolo è moltiplicato e le emozioni sono senz’ altro amplificate…. ma non finisce qui….
27 MARZO 2022 Orridi di Uriezzo, Marmitte dei Giganti di Maiesso e piccolo paesino di Crego da Premia
Premia è un piccolo comune della Valle Antigorio, immerso tra le montagne. In questa zona è presente un’ area di interesse storico e non solo : gli Orridi e le Marmitte dei Giganti, testimonianza naturale di un passato molto lontano e ancora oggi visibile e visitabile.
CARATTERISTICHE il percorso che ho fatto oggi è così composto : partenza da Premia (Chiesetta di Santa Lucia) – Marmitte dei Giganti di Maiesso – Orrido Sud – Orrido di Balmasurda – Chiesetta di Santa Lucia – Crego – Chiesetta di Santa Lucia – Orrido Ovest -scalinata “ad Zanin” – Orrido Nord-Est – ritorno alla Chiesetta di Santa Lucia.
ALTITUDINE DI PARTENZA 650 m (Chiesetta di Santa Lucia, Premia) ALTITUDINI 550 m (Marmitte dei Giganti) – 610 m (Orrido Sud) – 780 m (Crego) – 680 m (Orrido Ovest) – 660 m (Orrido Nord-Est) – 780 m (scalinata “ad Zanin”) DISLIVELLO 400 m (solo in salita e considerando i saliscendi tra le varie tappe) DIFFICOLTA’ facile (media solo per la lunghezza, che eventualmente può essere accorciata raggiungendo solo alcune delle tappe di seguito descritte; media nel tratto attrezzato per l’ Orrido Ovest) LUNGHEZZA DEL PERCORSO 10 km circa (tutto il percorso andata e ritorno) (nel reportage di oggi la lunghezza riportata è “sufficientemente” precisa, perché ho dimenticato il contapassi/km!)
CONSIGLI come tutti i percorsi in montagna anche questo va affrontato con il giusto allenamento fisico e con la giusta attenzione. Questo percorso è facile e non presenta particolari difficoltà, a parte un breve tratto attrezzato per raggiungere l’ Orrido Ovest e per la lunghezza di tutto il percorso che però può essere “personalizzato” raggiungendo solo alcune delle tappe di seguito descritte. P.S. questo percorso è adatto anche ai bambini (evitando l’ Orrido Ovest per il tratto esposto ed attrezzato) e “modulando” le tappe in base alle capacità e alle possibilità dei bambini.
UN PO’ DI STORIA…. qualche informazione interessante per conoscere meglio questo bellissimo PARCO GLACIOLOGICO, testimonianza di un passato molto lontano.
GLI ANTICHI GHIACCIAI nel corso dell’ Era Quaternaria (gli ultimi 2 milioni di anni della storia della Terra) si sono verificate diverse e ricorrenti glaciazioni alternate a periodi più miti. L’ ultima glaciazione è durata fino a circa 15000 anni fa. A quell’ epoca il ghiacciaio della Valle Devero e quello della Valle Antigorio formavano una lingua glaciale larga 6 km e spessa 1330 m! Tra 20000 e 15000 anni fa il riscaldamento climatico favorì lo scioglimento dei ghiacci dei quali sono rimasti importanti testimonianze morfologiche come gli Orridi e le Marmitte dei Giganti.
MARMITTE DEI GIGANTI formazioni morfologiche modellate dalla forza dell’ acqua del fiume Toce che scorreva al di sotto del ghiaccio. Si presentano come cavità cilindriche o emisferiche sull’ alveo roccioso del fiume. La fantasia dell’ uomo ha chiamato queste particolari formazioni “Marmitte dei Giganti”. Oggi si possono ammirare in località Maiesso, dove è stato costruito anche un ponte pedonale lungo 19, 5 m in acciaio COR-TEN, ad elevata resistenza meccanica. La forza dell’ acqua continua ad erodere e modellare la roccia che modifica di continuo la loro forma.
ORRIDI DI URIEZZO la Valle Antogorio è una valle glaciale “a gradinata” che presenta importanti salti e cambi di pendenza che hanno originato queste “strutture naturali” di roccia modellata dall’ acqua e dallo scorrere del tempo… vere e proprie pareti verticali con forme uniche e suggestive. Le rocce degli Orridi sono i micascisti a granato. Qui l’ ambiente, formato da diverse cavità più o meno grandi, è piuttosto umido e con scarsa illuminazione, quindi permette la proliferazione di muschi e felci. Gli Orridi di Uriezzo sono 3 : l’ Orrido Sud (il più spettacolare, lungo 250 m e profondo da 20 a 30 m), l’ Orrido Ovest (lungo 150 m) e l’ Orrido Nord-Est (lungo 100 m e profondo 10 m). E’ presente anche un altro Orrido, l’ Orrido di Balmasurda, un’ altra stretta gola tra pareti rocciose che possiede anche una serie di piccoli salti e piccole cascate. E’ possibile ammirarlo dal suo ponte (Ponte di Balmasurda) alto circa 50 m.
Inizia il secondo giorno del weekend… partiamo da Passo e arriviamo a Premia; scendiamo verso la Chiesetta di Santa Lucia (650 m) dove parcheggiamo. I percorsi sono sempre bene indicati. Seguiamo per ‘Orrido Sud’ / ‘Marmitte dei Giganti’ e passiamo di fianco all’ ingresso “posteriore” dell’ Orrido Sud; non entriamo ma ci dirigiamo prima alle Marmitte dei Giganti che si raggiungono su percorso comodo e perdendo un po’ di quota ma in modo molto graduale. Eccoci alle Marmitte dei Giganti di Maiesso (550 m)… acqua vorticosa che modella di continuo la roccia! Raggiungiamo vari scorci panoramici, foto su foto e poi ci dirigiamo verso l’ Orrido Sud (610 m)… lo percorriamo in tutta la sua lunghezza e sbuchiamo dalla parte opposta. Proseguiamo su ampio pianoro e, a metà strada, giriamo a destra verso il Ponte di Balmasurda (630 m) che sovrasta l’ Orrido di Balmasurda. Torniamo sul percorso e decidiamo di allungarlo oltrepassando la Chiesetta di Santa Lucia (650 m) e dopo 200/300 m su asfalto prendiamo a destra e passiamo sul ponte di legno (visibile già dalla strada). Qui le pendenze all’ interno del bosco aumentano parecchio e, in poco, torniamo sull’ asfalto e, seguendo le indicazioni per ‘Crego’, percorriamo qualche lungo tornante fino a questo piccolo e grazioso borgo, Crego (780 m). Piccola sosta alla sua bellissima chiesa, l’ Oratorio di Crego che appare di forma circolare con 39 colonne distribuite in forma circolare. Giriamo un po’ per il borgo e scendiamo lungo lo stesso percorso fino a tornare alla Chiesetta di Santa Lucia (650 m). Mancano ancora 2 orridi per il “tour completo”! Seguiamo le indicazioni e, passando di fianco all’ Orrido Nord-Est (ci entreremo dopo), saliamo verso l’ Orrido Ovest. Qui inizia il tratto più impegnativo di tutto il percorso… un breve tratto attrezzato con fune, un po’ esposto, ci porta all’ ingresso dell’ Orrido Ovest (680 m) che ha un percorso abbastanza disconnesso e, alla fine, presenta un altro breve tratto attrezzato che porta all’ uscita. Da qui, mentre Francesco fotografa i primi crocus della stagione, io salgo e scendo tutta la Scalinata “ad Zanin” (780 m). Raggiunto Francesco ci apprestiamo a scendere… ultima tappa l’ Orrido Nord-Est (660 m), il più piccolo ma bello lo stesso. Ed eccoci di ritorno alla Chiesetta di Santa Lucia (650 m), dove termina questa bella, emozionante e suggestiva escursione all’ interno, e non solo, del Parco Glaciologico degli Orridi di Uriezzo e delle Marmitte dei Giganti di Maiesso.
Qui di seguito potete trovare le foto di tutta la giornata. Ho diviso il percorso in 4 tappe in modo che la descrizione e le immagini risultino chiare e complete. Buona visione. Consiglio : se volete, cliccate sulle miniature per aprire la slide ingrandita e vedere meglio ogni singola foto.
Prima tappa : Marmitte dei Giganti di Maiesso












Seconda tappa : Orrido Sud









Terza tappa : Orrido di Balmasurda e piccolo borgo di Crego












Quarta tappa : Orrido Ovest e Orrido Nord-Est












Un “viaggio indietro nel tempo”… un tempo molto lontano, ormai dimenticato, ma un tempo che è ancora in grado di far sentire la sua presenza con “magiche testimonianze” scolpite e incise nella roccia. Camminare in questo Parco Glaciologico consente di fare un salto indietro nei secoli e nei millenni… mentre si resta affascinati dalla forza della natura e dalla potenza dell’ acqua che ci regalano un ambiente quasi da favola.
Qui termina il nostro weekend… spero vi sia piaciuto il reportage e spero vi siate divertiti a “percorrere” anche solo virtualmente le varie tappe alla scoperta di questi fantastici luoghi.